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Sant'Anselmo d'Aosta e gli Angeli PDF Stampa E-mail

Sant'Anselmo d'Aosta e gli AngeliUltimamente ad Aosta, dal 19 al 26 aprile si  sono svolte le celebrazioni del nono centenario della  morte del monaco e filosofo Sant'Anselmo (1033-1109) che è ritenuto uno dei fondatori della Scolastica medioevale. Egli fu un vero protagonista dell’Europa medievale. Da Aosta passò ad abate del monastero del Bec in Normandia prima di diventare arcivescovo di Canterbury in Inghilterra. In qualche modo il suo pensiero ha anticipato la modernità.  La sua dottrina concernente gli Spiriti celesti è contenuta nel trattato "Cur Deus Homo": È importante rilevare che Sant'Anselmo ammette l'esistenza degli Angeli secondo la Bibbia ma non ci offre una dottrina dettagliata concernente l'origine, i modi delle manifestazioni e delle operazioni degli Angeli sull'uomo, come quella che noi troviamo nei grandi teologi dei primi 5 secoli. Ammettendo l'esistenza degli Angeli come un fatto indiscusso, Sant'Anselmo si riferisce ad essi per lo più trattando della ... 

...  questione della posizione occupata dall'uomo rispetto agli angeli dopo la caduta di una parte delle schiere angeliche. Secondo Sant'Anselmo l'uomo fu creato da Dio per riempire il vuoto lasciato nella città celeste dalla defezione di Satana e dei suoi alleati, come anche per incrementare il numero di nature differenti nella creazione. É importante rilevare che Sant'Agostino aveva pensato sostanzialmente la medesima cosa e riteneva che il numero degli uomini eletti non potesse risultare inferiore a quello degli angeli decaduti, ed è Sant'Anselmo a dimostrare che non vi è ragione di ritenere che il numero degli uomini salvati non possa essere anche considerevolmente maggiore degli Angeli disobbedienti. "Noi non dobbiamo dubitare - argomenta Sant'Anselmo - che fosse previsto da Dio che la natura razionale, la quale è o dovrà venire beneficiata dalla contemplazione di Dio, debba consistere di un certo numero ragionevole e perfetto; per cui quegli Angeli che caddero furono o fatti in modo da rientrare entro questo numero, o perché superavano questo numero non avrebbero potuto continuare a sussistere, ma avrebbero dovuto di necessità cadere; supposizione che è assurda...

Dal momento, quindi, che essi furono fatti in tal numero, o il loro numero doveva venire necessariamente ricostruito, o la natura razionale sarebbe rimasta imperfetta quanto al suo numero mentre era previsto che avrebbero dovuto esistere in un numero perfetto, ciò che non può essere... È necessario, perciò che il numero venga ricostruito con l'umana natura dal momento che non ve n'è altra che non possa farlo. Sant'Anselmo si occupa della questione se vi saranno più uomini perduti di quanto non furono gli angeli cattivi che caddero ed argomento: "Se gli Angeli, prima che alcuni di essi cadessero, costituivano quel perfetto numero di cui abbiamo parlato, gli uomini sono stati fatti solamente per prendere il posto degli Angeli caduti, ed è chiaro che essi non sono più numerosi di quanto quegli fossero.

Ma se questo numero non si trova in tutti quegli Angeli insieme, intendo il numero di coloro che perirono, il numero che era prima della caduta deve venire rimpiazzato dall'uomo; e vi saranno più uomini eletti che angeli reprobi. E così diremo che l'uomo fu creato non soltanto per restaurare il numero diminuito, ma per perfezionare il numero già imperfetto". Un altro aspetto toccato da Sant'Anselmo in favore della concezione che gli uomini non furono fatti soltanto per prendere il posto degli angeli reprobi, ma piuttosto per colmare il numero imperfetto degli spiriti celesti è che secondo questa teoria, sarebbe impossibile per l'uomo eletto "di esultare" in quanto egli troverebbe il proprio gaudio nella perdizione degli angeli.

In conclusione l'insegnamento di Sant'Anselmo nei riguardi degli Angeli, per quanto esso possa essere interessante, non porta un vero contributo significativo per l'angelologia, come invece vedremo in seguito dettagliatamente per quanto riguarda sia San Bernardo che San Tommaso d'Aquino. Il suo insegnamento ci mostra quanto intensamente reali fossero gli Angeli per Sant'Anselmo e per gli altri grandi pensatori del Medioevo. È stato molto acutamente affermato che, a quell'epoca, gli uomini comparati  gli Angeli erano considerati soltanto  un supplemento agli spiriti celesti.

di don Marcello Stanzione

 
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