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Omofobia veramente reato? PDF Stampa E-mail

Omofobia veramente reato?Ultimamente la strategia omosessualista tenta di  presentare i “diversi” come persone fatte oggetto di persecuzione, in realtà è spesso l’ideologia Gay che ridicolizza gli altri, infatti  Il Gay Pride svoltosi sabato 13 Giugno 2009 nella capitale ha profondamente offeso i sentimenti religiosi di decine di milioni di italiani. Questa volta il variopinto corteo non si è accontentato del solito stucchevole corollario di insulti alla Chiesa, vi era ad esempio il carro intitolato “facciamo breccia”, cioè un tripudio di tulle rosa e viola che copre sommergendolo la cupola di San Pietro, ma è andato nella bestemmia vera e propria rappresentando Gesù impersonato da un omosessuale che aveva accanto a se una madonna interpretata da un transessuale di colore ed un centurione in tenuta ed attrezzi sadomaso. Per l’ennesima volta la lobby omosessualista che ritiene il cattolicesimo il suo nemico numero uno, non si fa scrupolo di irridere, sbeffeggiare e disprezzare i ...

...    sentimenti del popolo cristiano colpendo le figure di Gesù e della Madonna. La falsa idea che l’omosessualità  sia una opzione normale della realtà sessuale è una opinione erronea oggi molto diffusa grazie ad una propaganda quasi quarantennale di potentissime lobby omosessualiste.  Attraverso internet, la televisione, i giornali e una cattiva educazione sessuale si è riusciti a creare una opinione pubblica non ostile alla pratica omosessuale in base alla quale chi sostenga il contrario viene liquidato come intollerante, retrogrado, sessuofobo, roba da medioevo, da mandare appunto dietro le sbarre perché reo del crimine do omofobia e di conseguenza diviene il bersaglio favorito dai mass media.

La verità è che l’omosessualità è una condizione patologica che ostacola lo sviluppo integrale della personalità. Con il termine “omofobia” secondo la risoluzione del parlamento Europeo del 18 gennaio 2006 si intende: “ una paura e un’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità e di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (GLBT), basata sul pregiudizio”.  Per pregiudizio, si intende per questi signori, ogni giudizio morale contrario all’omosessualità e alle deviazioni in campo sessuale. Se il reato di omofobia fosse approvato anche in Italia bisognerebbe bruciare buona parte della bibbia, e non solo ma anche tutte le opere religiose e filosofiche fondamentali dell’umanità. Dovremmo bruciare anche la Divina Commedia perché Dante spedisce all’inferno gli invertiti…Per cui la chiesa non potrebbe non potrebbe rifiutarsi di celebrare un matrimonio di coppie dello stesso sesso e i catechismi ed i vari libri di morale dovrebbero essere ritirati dal commercio perché condannano l’omosessualità come peccato “contro-natura”. Nel nostro paese non c’è il reato di omofobia, ma come ha affermato lucidamente il filosofo de Mattei. “ La censura sociale applicata contro chiunque manifesti il suo rifiuto per il vizio-contronatura, è violenta e immediata. L’atteggiamento di tutti coloro che professano la legge naturale, cattolici o non, è sempre più cauto e misurato nelle espressioni.

Quanti sono i vescovi o i parroci che, esercitando il loro ministero pastorale, sono disposti a ricordare che l’omosessualità è un peccato che, nelle parole del Catechismo di san Pio X, “ grida vendetta al cospetto di Dio”? [...] Il timore è quello di cadere sotto la ghigliottina del “ politicamente corretto”, come accadde a Rocco Bottiglione, mancato Commissario europeo nel 2004, proprio a causa delle sue convinzioni morali in materia. Nel recente  “caso Boffo”, né la stampa cattolica né quella laicista, ha voluto andare a fondo sulla presunta omosessualità del direttore di Avvenire, per accusarlo o scagionarlo, perché ciò avrebbe significato  ammissione del fatto che l’omosessualità è comunque una colpa”.  Una cosa è certa: esiste una lobby omosessualista annidata ovunque e pronta a scatenare un linciaggio mediatico contro coloro che la ostacolano. Sempre e ovunque il loro nemico numero uno è la Chiesa cattolica.

Don Marcello Stanzione

 
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