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Santa Brigida e gli Angeli PDF Stampa E-mail

Santa Brigida e gli AngeliIl 23 Luglio il calendario liturgico ci fa festeggiare santa Brigida. Già in partenza, Brigida sembra avere tutto. Un chiaro presagio che la sua esistenza l’avrebbe portata anche ad essere tutto: moglie, madre, dama di corte, suora, santa, mistica e donna di potere. Il re di Svezia è il prozio, suo padre il saggio Siniscalco, ovvero, il responsabile dell’andamento della corte di una delle più grandi provincie del paese e sua madre, una ricchissima nobildonna molto colta e religiosa, la quale, incinta di Brigida, viene miracolosamente salvata durante un naufragio da un angelo, che le raccomanda di avere a cuore la nascitura perché la sua voce forte sarebbe stata ascoltata da molti popoli. E Brigida, infatti, cresce nel lusso, bella come le principesse delle saghe nordiche, educata come una donna indipendente, straordinariamente erudita per l’epoca e soprattutto felice, nel suo castello circondato dai boschi. Fin da piccola ha delle visioni, tra cui quella da cui deriva il suo simbolo: la Madonna le ...

...   apparve porgendole una corona di fiori e chiedendole se volesse indossarla a condizione di comandare in nome dell’amore. Brigida, sposa innamoratissima di Ulf, un nobile molto devoto a Cristo, e riesce, nonostante abbia otto figli, ad essere una perfetta amministratrice della loro tenuta e dei loro possedimenti. Come se non bastasse, manda avanti una regolare attività di sostegno ai poveri e intraprende con il marito diverse opere di pubblico interesse. L’eco delle sue qualità raggiunge il re, che la vuole a corte come dama della regina, Bianca di Namur.

Nessuno poteva avere un’influenza positiva sui reggenti meglio di lei, che ben conosceva gli agi mondani, ma anche il sereno piacere di distaccarsene per dedicarsi alla carità e all’operosità. Passano gli anni, ed un giorno il marito Ulf le chiede di accompagnarlo in pellegrinaggio al celebre Santuario di Compostela e al ritorno le comunica il suo desiderio di chiudersi per il resto della vita nel monastero cistercense di Alvastra, dove già aveva scelto di vivere un loro figlio. Brigida seguì l’esempio del marito, ritirandosi dalla corte ed abbracciando coraggiosamente l’ideale monastico.

Il nuovo orientamento dato alla sua vita favorì le sue riflessioni mistiche e le servì a mettere in atto una grande idea, che coltivava da tempo: fondare un Ordine religioso. Come base scelse il castello di Vadstena, donatole dal re, e diede all’Ordine caratteristiche originali e rivoluzionarie, a partire dalla struttura: il monastero era “doppio”, cioè costituito sia da uomini che da donne, la preghiera era in comune. Sull’esempio della comunità apostolica (72 Discepoli e 12 Apostoli più S. Paolo), anche le comunità dell’Ordine, posto sotto la regola di S. Agostino, sarebbero state composte di 85 membri: 60 monache, 13 monaci, 4 diaconi e 8 fratelli laici. Il progetto ebbe una grande riuscita, ottenne l’appoggio del Papa e del re di Svezia e si sviluppò in ben 78 monasteri in tutt’Europa, nonostante le rigide geometrie. Rimasta vedova, con i figli ormai adulti e avviato il suo ordine, Brigida si dedicò totalmente alla vita ascetica e contemplativa.

Il contenuto straordinario delle sue visioni è raccolto nelle Quindici orazioni di Nostro Signore e nelle Rivelazioni celesti, dettate in svedese e poi tradotte in latino. Vere illuminazioni, innovative e profetiche, che le valsero il nome di “portavoce di Dio”, in un secolo critico per la Chiesa e tormentato dalla Guerra dei Cent’anni. Contemporanea di S. Caterina da Siena, aveva in comune con lei non solo la capacità di svolgere un ruolo di primo piano presso Papi e dirigenti politici europei, ma anche il vivo interesse per la pace tra gli Stati e per l’unità dei cristiani.

Nel 1349 venne a Roma e prese dimora in un  locale presso piazza Farnese, proprio nel luogo dove sarebbe poi sorta la Chiesa a lei intestata, che ebbe la sua più grande espansione dopo la morte di S. Brigida, sotto la direzione della sua stessa figlia. Anche lei si chiamava Caterina e sarebbe diventata Santa. Santa Brigida è tra le più grandi mistiche che la Chiesa cattolica annovera. Giovanni Paolo II nell’ottobre del 1991, in occasione del sesto centenario della canonizzazione della Santa l’ha così definita : “ Brigida fu una donna di grande coraggio, poiché possedeva una fede libera, un’amore offerto con tutto il cuore. Amava la Chiesa della sua epoca tale quale era, operava per essa, soffriva, si impegnava per la sua unità e per sostenere il vicario di Cristo”.

La mistica del Nord, come venne chiamata fu contemporanea di Caterina da Siena, Ruysbroek e Suso, nacque il 14 giugno 1302 nel castello di Finsta da un principe e da una discendente del Re dei Goti. Brigida non aveva compiuto ancora dieci anni quando, una notte, la Vergine Maria le apparve tenendo in mano una splendida corona regale e le chiese : “La vuoi?”. La  mamma di Brigida favorì la devozione della bambina, facendola spesso andare in  Chiesa. Una volta la piccola Brigida ascoltò una predica sulle sofferenze di Cristo in Croce e la sera non riuscì a prendere sonno e all’improvviso ebbe una visione così vivida della Croce su cui Gesù sembrava essere stato inchiodato da poco che la fanciulla gridò : “Signore! Chi ti ha fatto questo?”.

La risposta di Gesù fu : “ Chi disprezza e dimentica il mio amore!”. Da allora la Passione di Gesù alimentò in Brigida un grande amore verso il Signore. A dodici anni, Brigida perde la mamma e viene affidata alla zia Caterina. Una volta la fanciulla è intenta a ricamare un disegno difficile nel salone del castello e , in difficoltà, invoca l’aiuto della Madonna. La zia Caterina vede, china sul lavoro, una giovane donna dalla bellezza straordinaria che scompare lasciando sul ricamo incantevoli disegni di fiori e frutti. Un’altra volta Brigida ha una visione del diavolo, creatura in forme con un numero infinito di piedi e di mani, la piccola terrorizzata cerca rifugio ai piedi del Crocifisso. A quattordici anni la ragazza viene data in sposa al nobile Ulf dal quale avrà otto figli di cui una canonizzata: Santa Caterina di Svezia. I due sposi pregano insieme tre volte al giorno, si confessano e fanno la Comunione ogni settimana.

Prima di ogni pasto, Brigida serve dodici poveri e ogni giovedì lava loro i piedi a nessun viandante viene mai rifiutata l’ospitalità al suo castello. Una sera davanti al suo letto sontuoso, Brigida sente una frase di Gesù: “ Sulla Croce, la mia testa non aveva dove riposare”. Da allora la donna dormirà per terra ogni volta che le sarà possibile. Con il trascorrere degli anni Ulf è diventato siniscalco e principe di Nericc, il re ha regalato loro un bel castello a Vadstena dove Brigida avrà la visione dell’Ordine religioso che dovrà fondare, trasformando il castello in un bel monastero, affinché secondo  le parole stesse di Gesù: “Questa casa, costruita con sudore dei poveri e per l’orgoglio dei ricchi, divenga l’abitazione degli indigenti che si serviranno degli oggetti, dei frutti, dell’abbondanza e dell’orgoglio unicamente per ricondurre gioiosamente i ricchi all’umanità”.

Proprio nel castello di Vadstena si fonderà un Ordine religioso che porterà il nome del Santissimo Salvatore e sarà strutturato su un piano molto originale: il monastero “doppio” sarebbe stato composto di uomini e donne, che avrebbero avuto l’unico punto d’incontro nella Chiesa per la preghiera comune. Sull’esempio della comunità apostolica (72 Discepoli e 12 Apostoli più San Paolo) le varie comunità dell’Ordine, posto sotto la Regola  di Sant’Agostino, sarebbero state composte di 85 membri: 60 monache, 13 monaci, 4 diaconi e 8 fratelli laici.

Nel 1335 il giovane re,  della Svezia Magnus e Bianca di Namur, nominarono Brigida gran dama di palazzo. Su richiesta del re, Brigida da al sovrano delle precise regole per un buon governo. Ma il sovrano è un frivolo e uno stupido e si mette a fare una guerra inutile imponendo ai poveri sudditi pesanti imposte fiscali. Brigida, allora, si reca con il marito Ulf in pellegrinaggio visitando tutti i luoghi santi dell’epoca. In Francia, ad Arras, Ulf gravemente ammalato guarisce grazie alle preghiere di Brigida e fa voto di entrare in un ordine religioso qualora ritorni in Svezia. Infatti, Ulf trascorrerà gli ultimi tre anni di vita ad Alvastra, presso i Cistercensi, dove muore nel 1344 in odore di Santità.

Nel 1339 Brigida si reca in pellegrinaggio sulla tomba di San Botvid che le appare e le dice : “Io ed altri Santi abbiamo ottenuto da Dio la grazia che tu possa udire, vedere e conoscere le cose dello Spirito, e lo Spirito trasferisce in una misera casa a nord della cinta del monastero di Alvastra dove iniziano le rivelazioni di Brigida e riceve da Dio un Olavi, sotto priore del monastero di Alvastra è assai dubbioso delle profezie e rivelazioni di Brigida e riceve da Dio un castigo della sua incredulità, una paralisi fin quando non decide di realizzare la volontà di Dio nel fare il segretario di Brigida con l’impegno di redigere le “Rivelazioni celesti” e tradurle in latino. Una notte di natale, la Madonna le rivela che ci sono due modi per raggiungere il cuore di Dio e sono per primo l’umile e la vera contrizione e secondo modo la contemplazione delle sofferenze del Figlio.

La regola del nuovo Ordine religioso è scritta al castello di Vadsterna ed è composta da tanti capitoli sui tre voti di povertà, castità e obbedienza sulle Regole dei monasteri dettate direttamente da Cristo. La Regola del nuovo Ordine deve essere approvata dai dicasteri romani e nel corso di un viaggio a cavallo tra Valdastra e Vadnestra, Brigida avrà una lunga visione narrata nel “Libro delle domande” (58 rivelazione) che la inciterà a partire per raggiungere il Sommo Pontefice. Brigida lascia la Svezia che non rivedrà più e giunge a Roma nel 1349 nella speranza di incontrarvi il Papa. Brigida nella sua vita, avrà grandi delusioni dai preti, dai vescovi e dai papi, infatti né Clemente VI né Innocenzo VI risponderanno alle sue richieste.

Nel 1350, la figlia Caterina la raggiunge a Roma e insieme fondano un ricovero per i poveri. In quest’epoca, le appare un Angelo che le fa comporre sotto dettatura il “Sermo Angelicus”, si tratta di 21 lettere da leggere ogni giorno della settimana durante le Sante Messe in onore della Madonna. Presso la Chiesa  di San Paolo fuori le mura, Brigida va in estasi d’innanzi ad un Crocifisso e compone le famosissime 15 orazioni della Passione. A Brigida che era desiderosa di sapere il numero dei colpi che Gesù aveva ricevuto durante la sua Passione, apparve Cristo che le disse : “ Figlia mia, ho ricevuto sul mio corpo 5480 colpi. Se tu vorrai onorarli, dirai ogni giorno 15 Pater e Ave con le orazioni seguenti che ti do durante un anno.

Trascorso un’anno tu avrai salutato ognuna delle mie piaghe”. Nel 1370, la regola del nuovo ordine religioso fondato da Brigida, viene riconosciuto dalla Santa Sede ma, data la mentalità di allora, vi è l’esclusione dei monaci nel monastero. A 70 anni, Brigida con i tre figli Karl, Caterina e Bingen, parte per la Palestina. Durante lo scalo a Napoli la regina Giovanna si innamora follemente di Karl la cui moglie è rimasta in Svezia e si adopera per fargli annullare il matrimonio e sposarlo. Brigida, straziata, prega e digiuna, e il figlio Karl si ammala e muore, pentendosi dei propri peccati fra le braccia della madre e della sorella. Brigida, riprende il pellegrinaggio e in prossimità delle coste Palestinesi perde tutti i suoi averi e dice : “ Rendo grazie a Dio per essere giunta povera sulla terra dove il Salvatore ha vissuto in povertà”. In Terra Santa Brigida nelle sue visioni rivede tutta la vita di Gesù e Maria, il segretario Petrus annota i racconti portando avanti il “Libro delle Rivelazioni”.

Un giorno Brigida dinanzi alla tomba di Gesù ha una meravigliosa rivelazione sull’entrata di Karl in Paradiso; una voce le dice: “ Si chiamerà per tutta l’eternità figlio delle tue lacrime”. Brigida ritorna a Roma dopo un penoso viaggio, qui il 23 luglio 1373 durante la Messa mattutina celebrata in camera, quando il sacerdote eleva l’Ostia consacrata, Brigida si protende in avanti e dice : “Fra le tue mani, Signore, rimetto il mio Spirito” e cade morta. Brigida viene canonizzata da Bonifacio IX nel 1391 e la veridicità delle sue rivelazioni viene riconosciuta dal Concilio di Costanza nel 1415. Santa Brigida tema che i suoi scritti, frutto delle rivelazioni divine fossero calunniate dai cattivi e dagli invidiosi. Gesù le disse : “ Ho due braccia: con uno abbraccio il cielo e tutto quello che contiene, con l’altro la terra e il mare. Apro il primo ai miei eletti, onorandoli e consolandoli in terra e in cielo.

Stendo l’altro sulle cattiverie umane, sottoponendole con misericordia e ponendo loro affinché non compaiono tutto il mare desiderato. Dunque, non abbiate timore, tanto più che nessuno potrà infamare le mie parole, esse, anzi, raggiungeranno luoghi e nazioni a me graditi”. Nel libro delle rivelazioni ci sono numerosi riferimenti agli Angeli, riguardo alla creazione di questi spiriti celesti Santa Brigida ricevette questa comunicazione divina : “ All’inizio, prima del tempo, ho creato gli spiriti liberi, perché gioissero in me della mia bontà e della mia gloria secondo la mia volontà; alcuni di loro, inorgogliendosi del bene, ne fecero la loro sventura, opponendo la loro libertà alla regola della ragione.

E poiché non c’era nulla di male nella natura e nella creazione, eccetto la sregolatezza della loro volontà, causa delle loro sciagure eterne, alcuni spiriti, scelsero di restare umilmente con me che sono il loro Dio; per questo motivo hanno meritato la costanza eterna del bene con Me, Dio creatore di tutte le cose e loro Signore assoluto. Ci sono anche degli spiriti più raffinati e più agili delle creature che mi obbediscono.

Ma poiché non era conveniente che il mio esercito diminuisse, ho dato la vita ad un’altra creatura ossia l’uomo al posto di quelle cadute; con la grazia egli avrebbe meritato il libero arbitrio e con la volontà la stessa dignità che avrebbero perso gli Angeli ribelli. Se l’uomo avesse solo l’anima e non il corpo non potrebbe, con tanta facilità e sublimità meritare un bene così alto, perché non dovrebbe sopportare le sofferenze fisiche, così, affichè l’uomo ottenesse i beni eterni e l’onore del cielo, all’anima è stato congiunto il corpo.

Le tribolazioni degli uomini, dunque, sono aumentate affinché essi sperimentino la propria libertà e le proprie infermità, e non diventino superbi, desiderando invece la gloria per la quale sono stati creati”. Quando Brigida si recò in pellegrinaggio alla grotta di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo, vide una moltitudine di Angeli che cantando melodiosamente dicevano: “Sii benedetto, nostro Dio, che sei stato sei e sarai senza inizio e senza fine! Ci hai creato spiriti, ci hai posto al tuo servizio e a quello degli uomini della tua dolcezza, consolazione e visione. Ma poiché sembriamo sconosciuti agli uomini, ha voluto mostrare in questo luogo le tue benedizioni e la dignità e l’eccellenza che ci hai dato, affinché l’uomo imparasse ad amarti a desiderare il nostro soccorso”. Un'altra volta l’Angelo Custode di Brigida le svelò la verità riguardante la sostanza degli angeli.

L’Angelo disse a Santa Brigida che ci sono due spiriti. “ il primo ha tre caratteristiche: è caldo, dolce, è puro e chiaro. Siccome è caldo riscalda quando l’anima brucia nell’amore di  Dio; e questa sua capacità gli deriva non dalle cose create ma per sua virtù, poiché è con il Padre e il Figlio onnipotente e creatore di tutte le cose. E’ dolce quando l’anima non piace nella  all’infuori di Dio, ed essa non prova altro che dolcezza e non assapora altro che lui e il ricordo dei suoi benefici e il ricordo delle sue mirabili opere.

E’ puro e chiaro, tanto che in lui non c’è nessun peccato nulla di difforme, niente di corruttibile né di mutevole. Egli riscalda, non come il fuoco materiale né come il sole visibile, che fonde e infiacchisce le cose; il suo calore, infatti, è l’amore interiore dell’anima che colma il desiderio e l’abisso in Dio. Egli è dolce per l’anima non come il buon vino o la miserabile voluttà, o qualche altra cosa mondana, ma la dolcezza di questo spirito è puro e chiaro come i raggi del sole, però senza macchie né corruzione.

Il secondo spirito è amaro, perché trovando qualsiasi bene desidera che gli altri siano tali nei suoi confronti; a differenza del primo è impuro in quanto ogni suo consenso ed ogni suo piacere sono nell’impurità ed egli cerca di circondarsi di persone simili a lui. Mi chiederai: “Per quale motivo, allora, non sei così?” La mia risposta è che in verità sono stato creato dallo stesso Dio dell’altro spirito – poiché c’è un solo poiché tutto quello che ha creato Dio è buono. Tuttavia io sono come una stella, perché sono restato nella bontà e nella carità di Dio, dove sono stato creato; l’altro spirito, invece, è oscuro come il carbone, perché si è allontanato dall’amore di Dio.

Così come le stelle non sono mai senza luminosità, allo stesso modo, gli Angeli buoni, simili a stelle, non sono mai senza luce, ossia lo Spirito Santo, perché tutto quello che hanno, l’hanno ricevuto da Dio per l’amore del quale si riscaldano e risplendono attraverso la sua luce. Questi Angeli sono sempre legati a Dio e si conformano interamente alla sua volontà e non desiderano altro che lui; perciò bruciano e sono puri e chiari.

E così cole l’Angelo brilla con la luce di Dio e brucia incessantemente del suo amore, allo stesso modo il diavolo brucia perché è prigioniero soffocato e afflitto senza sosta dal fuoco della sua cattiveria furente. E così con egli è insaziabile di questa sua cattiveria, similmente sono inenarrabili la bontà dello spirito di Dio e la sua grazia. Infatti non c’è persona al mondo, per quanto radicata nel diavolo che lo Spirito non visiti di tanto in tanto e non stimoli toccandone il cuore. E non c’è nessuno per quanto buono che il diavolo non tormenti con qualche tentazione”.

In conclusione questi insegnamenti di Santa Brigida sugli Angeli costituiscono una vera catechesi per il cuore e l’intelligenza della nostra umanità che all’inizio di questo terzo millennio esita ad aprirsi veramente a Dio perché in bilico tra razionalismo già in crisi da diversi secoli e il rifugio in uno spiritualismo New-Age tra i più ragionevoli e micidiali per un’autentica fede cristiana.

Don Marcello Stanzione

 
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