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IL PERICOLO DELL’INFERNO IN UN LIBRO SU DON DOLINDO RUOTOLO
LA TRIPLICE VIA DEL CAMMINO DI PERFEZIONE DI SANTA CATERINA DA GENOVA Di don Marcello Stanzione PDF Stampa E-mail
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giovedì 01 settembre 2022

LA TRIPLICE VIA DEL CAMMINO DI PERFEZIONE DI SANTA CATERINA DA GENOVASul processo evolutivo catartico di Caterina, quale risulta descritto nella Biografia della santa genovese, è manifesto l’influsso  dello schema di San Bernardo. Questi, alla teoria della contemplazione puramente, o prevalentemente, intellettuale, quale dominò fino al tempo dello Pseudo Dionigi, per opera dei subentrati influssi neo – platonici, particolarmente dell’influsso di Proclo, sostituì, o per lo meno affiancò, la teoria della contemplazione amorosa, puramente o prevalentemente volontaristica. ...

 
Nel suo “Sermone sulla Cantica dei cantici”, così interpreta le parole di lamento e di intenso desiderio della Sposa: “Ella dice: io non avrò riposo finché egli non mi abbia dato il bacio della sua bocca. Io gli sono riconoscente per avermi accordato i bacio, e poi quello delle mani, ma se egli si cura di me, mi dia anche quello dela bocca. Non sono ingrata, ma amo. Ho ricevuto sopra i miei meriti, ma molto meno rispetto tenta fermarmi, ma l’amore ne trionfa!” (S. Bernardo, Super Cantica, Sermo 9, in Sancti Bernardi opera omnia, Parigi 1640, col. 580). Non vi è dubbio che qui ci troviamo dinanzi alla tradizionale triplice via mistica: purificazione, illuminazione e unione, quale è presentata dallo Pseudo Dionigi e da Proclo, ma qui non ritroviamo più l’intelletto contemplante, la contemplazione oscura super – intellettuale, pur sempre a puro sfondo intellettualistico, ma è la volontà che alla divina volontà, si unisce in una unione amorosa. Il bacio ai piedi dello sposo, al quale la sposa è ammessa, rappresenta la purificazione necessaria; l’illuminazione avviene nel bacio delle mani; l’unione avviene nel bacio della bocca, quando purificati e illuminati; “oseremo alzare la testa verso la bocca di gloria, non solamente – lo dico tremando – per guardarla, ma per baciarla” (S. Bernardo, Sermone 3, ed. cit., col. 567). Il linguaggio bernardiano, qual è espresso nei capitoli 3 e 9 della Cantica, trova riscontro nel bacio cui fu misticamente ammessa Caterina, e che viene  esposto dal biografo quasi sintesi della sua conversione. Infatti al capitolo quinto della detta Biografia si legge come Caterina dopo la sua conversione fu tirata prima “alli piedi di Cristo”; poi “fu tirata dall’amore a riposarsi… su quell’amoroso petto”; infine “fu tirata più in su, cioè alla bocca”. Secondo lo schema bernardiano la via purgativa di Caterina è raffigurata dal bacio dei piedi di Cristo, quella illuminativa dal riposo sul petto, quella unitiva dal bacio della bocca. L’attenta lettura di tutto il manoscritto fa balzare vivo ed evidente che Caterina è prevalentemente una mistica volontaristica, francescana, affettiva. L’amore dunque trionfa su tutte le luci dell’intelligenza , diventa il primo nobilissimo elemento della vita mistica.
 
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