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IL VESCOVO DI NOCERA E SARNO SCRIVE AGLI ANGELI. Di mons. Giuseppe Giudice PDF Stampa E-mail

IL VESCOVO DI NOCERA E SARNO SCRIVE AGLI ANGELI. Di mons. Giuseppe Giudice

Carissimi Angeli Custodi, mi piace rivolgermi a voi in questo mese di ottobre , mentre  quasi vedo i vostri volti dipinti nei colori dell’autunno. Siete stati relegati tra le fantasie e le favole dei bambini, invece avete un posto importante in tutta la Bibbia e la storia della Chiesa. Educati alla scuola della tecnica, ci stiamo convincendo che esiste solo ciò che si vede, si tocca, si scarica da Internet e abbiamo dimenticato l’invisibile, l’oltre, l’immateriale, il di più. Viviamo una solitudine tremenda, angosciante, preoccupante, perché ci sentiamo soli anche in mezzo alla folla e nel cuore di una festa. E se non abbiamo il dono interiore, cerchiamo la felicità  nelle cose e dalle cose. Caro Angelo Custode, la fede mi dice che sono stato affidato a te da sempre, compagno invisibile ma reale, tu mi cammini accanto e sempre mi torna alla mente un’immagine stupenda di te che accompagni un bimbo. ...
...  Con l’antica e bella preghiera della Chiesa ti ripeto: Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi governa a me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Si, illumina, custodisci, reggi, governa la mia vita perché non sempre ne sono capace e, non poche volte, mi affido ad altri angeli, ad altri messaggeri, ad altre luci che, abbagliandomi e accecandomi, mi impediscono di progredire. Il vangelo afferma che i vostri volti guardano sempre la faccia del Padre, e questo mi rassicura nel cammino della vita, perché mi ricorda l’orientamento sicuro che viene dall’alto. Sento la tua presenza, il fruscio delle tue ali, il profumo di cielo che viene da te e , questo, mi aiuta nel mio pellegrinaggio, sempre, ma specialmente quando sono triste. Per vederti, per sentirti, per accoglierti mi serve la fede, quella vera, quella della Chiesa, quella che ripeto ogni domenica a Messa nella cordata dei fedeli: Credo in Dio onnipotente, creature del Cielo e della Terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Tra le cose invisibili che Dio ha creato ci sei tu, Angelo mio, Angelo custode, Angelo Amico, Angelo pellegrino sulle strade esodali della vita. Accompagnami, dammi la mano, sostienimi e fammi evitare le buche che puntellano la mia strada. Aiutami innanzitutto a custodire il dono della vita, il dono più prezioso che è la fede, e non una fede secondo me, ma la fede della Chiesa, ricevuta sulle ginocchia della mamma e maturata nella sofferenza e nella gioia. Sono sicuro che sempre mi sei vicino, giorno e notte e spero che in quell’ultima ora, mio caro Angelo Custode, sarai proprio tu ad accompagnarmi sulle rive dell’eternità e, finalmente, con te, coni Santi e con coloro che mi attendono, vedrò il Suo volto. 
 
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